Grande letteratura per noi è quella che solleva tempeste di dubbi nell’orizzonte delle certezze. L’anomalia di Hervé LeTellier mette in discussione cardini imprescindibili della sensibilità comune. Nei limiti, ovviamente, di un romanzo, che limiti non ha, se non quelli dell’immaginazione, nello specifico della stessa potenza visionaria dei grandi maestri della fantascienza, da Philip Dick in giù.

L’anomalia di LeTellier è una singolarità come quei fenomeni naturali, tipo i buchi neri, per i quali non valgono le leggi della fisica. Nel romanzo, infatti, accade che, dopo aver attraversato una gravissima turbolenza durante un  volo da Parigi nel marzo 2021, quello stesso Boeing 787 di Air France, con lo stesso equipaggio e gli stessi passeggeri, tre mesi dopo ricontatta la torre di controllo di New York. Impossibile. E invece no. Una duplicazione. Che nessuno riesce a spiegare. Uno squarcio nelle strutture di senso della nostra civiltà. FBI, CIA, alti comandi dell’esercito, massime autorità di governo, sono tutti immediatamente operativi per affrontare una situazione che non sanno come affrontare.

Dirottato l’aereo in una base militare, impedita a tutti ogni comunicazione con l’esterno, si cercano per il mondo i passeggeri sbarcati a marzo. Gli esami del Dna confermano: sono le stesse persone. Vengono riuniti gli scienziati più autorevoli delle varie discipline, scientifiche e umanistiche. Poi i rappresentanti delle diverse fedi religiose. Qual è l’ipotesi più credibile? Come gestire il rapporto con le altre potenze? Come comunicare quest’incredibile evento al mondo? Ci saranno disordini? Come dire a chi è direttamente coinvolto dell’altro sé? Come reagirà ciascuno?  Ma intanto, cos’è successo da marzo a giugno nella vita di quelle persone i cui eguali nella base militare sono indietro di tre mesi? Accadrà a questi ultimi quello che è già accaduto agli altri o il corso delle loro vite cambierà? La nostra vita è segnata o siamo artefici del nostro destino? In fin dei conti, chi siamo?

  • E se il dio creatore fosse semplicemente (semplicemente, si fa per dire) una civiltà superiore che ha raggiunto uno «stadio post-tecnologico e una potenza di calcolo inimmaginabile» tale da poter lanciare miliardi di simulazioni di evoluzioni di specie e l’anomalia del Boeing solo una sfida del programma per testare le nostre reazioni? Del resto «con un computer delle dimensioni di una minuscola luna, si potrebbe simulare un miliardo di volte la storia dell’umanità, a cominciare dalla comparsa dell’Homo sapiens. È la cosiddetta ipotesi della simulazione informatica…», autorevolmente avanzata nel dibattito scientifico dallo svedese Nick Bostrom, direttore del Future of Humanity Institute dell’Università di Oxford. Siamo «soltanto dei programmi all’interno di un mondo virtuale». Incredibile? Leggete L’anomalia e poi ne parliamo.

Un’idea, un concetto, un’idea finché resta un’idea è soltanto un’astrazione, Hervé LeTellier ha fatto una rivoluzione perché alla sua idea ha dato corpo e sangue di tante storie individuali, ritmo incalzante di un’azione concentrata in un tempo ridottissimo, ampiezza di struttura e rigore documentario in ogni minimo dettaglio. Insomma, ha inserito un evento eccezionale nell’ordinarietà della vita scuotendola alle fondamenta.

Hervé LeTellier, L’anomalia, La nave di Teseo, 2021