Questo pezzo cominciava così. Ciaociao Sapiens, il tuo tempo è finito, e sai perché? Perché non controlli più neanche quello che succede dentro te. Tu dirai: Ma quando mai… Sì, però, fino a ieri quello era un campo di nessuno, infatti si chiamava inconscio. Ci sguazzavano psicanalisti, sogni e tarocchi, in lotta o combutta fra loro. Come indiani e cow-boy nel Far west. Oggi qualcuno è arrivato lì, ha piantato la sua bandierina e quello spazio l’ha colonizzato. Lo dice, magistralmente, Jianwei Xun in un libro di poche pagine, ricchezza di argomentazioni e sintassi affilata che s’intitola Ipnocrazia e comincia così: «L’ipnocrazia è il primo regime che agisce direttamente sulla coscienza». Poi, subito a seguire, con la stessa icastica perentorietà: «… una suggestione continua… stimoli costanti… la realtà si dissolve in molteplici sogni guidati… non una ma mille realtà… non esiste più un centro».

Il potere ha dismesso le vesti antiche della «forza fisica e della persuasione logica… Non comanda più attraverso le leggi». Sussurra, sospinge, induce. Motiva, ottimizza. Ti dà in pasto la tua ombra facendoti credere che siano gli altri. Ha dissolto ogni comunità. Eravamo qui con Byung-Chul Han, Infocrazia. Xun va oltre. Dice.

L’Ipnocrazia non manipola dall’esterno, seppure in modo suadente, ma elude fischiettando le difese immunitarie. Svuota il linguaggio. Inonda l’immaginazione di promesse utopiche. «È un’architettura del desiderio». Crea crisi per proporsi come soluzione. Contraddicendosi si rafforza. Trasforma le critiche in conferme. «Le piattaforme social modulano stati mentali… Sono spazi di cattura… Le criptovalute forme di trance finanziaria collettiva». L’Ipnocrazia satura l’aria come un gas, permea di sé le coscienze. «L’intreccio è totalizzante… L’illusione non è mai stata così reale, e l’idea di realtà non è mai stata così illusoria… Esistiamo in uno stato d’ipnosi permanente, dove la consapevolezza è attutita ma mai del tutto quieta». Quel «mai del tutto» è uno spiraglio. Vedremo. Intanto.

«Trump e Musk sono i sacerdoti di questo nuovo paradigma, forze opposte ma complementari.» Anche quando litigano. «La loro irrazionalità funzionale – i post deliranti di Trump, le promesse impossibili di Musk – non è un difetto ma una feature: serve a destabilizzare i normali parametri della razionalità, creando lo spazio per nuove forme di suggestione». I due dogi «sono dispositivi narrativi» ma, attenzione, non mentono: «La caratteristica più sorprendente di entrambi è la loro sincerità ipnotica. Non sono semplici manipolatori: sono i primi e più profondi credenti nei loro stessi incantesimi… Un aspetto fondamentale dell’Ipnocrazia è la natura reciproca della trance». Era meglio se mentivano. C’era la possibilità di smascherarli.

  • A chi vuole chiamarsi fuori da tutto questo non restano che le briciole di un auspicio: coltivare un po’ di «lucidità nella trance, follia controllata, literacy della realtà, capacità di navigare consapevolmente stati alterati mantenendo un nucleo di presenza critica». Insomma, surfare l’onda ballando sul mondo.

Dunque, questo pezzo cominciava così, a seguire tutto il cucuzzaro. Poi, però. Ancor più che sorpresa, sollievo, più dell’una poté l’altro: apprendiamo che Jianwei Xun non esiste e che Ipnocrazia è stato scritto da un collettivo di intelligenze umane e artificiali guidato da Andrea Colamedici (chapeau), editore di Tlon che firma la nota iniziale come traduttore.

Allora con animo giulivo concludiamo. Oltre che il linguaggio (innovativo) e il contenuto (di indiscutibile e alto valore scientifico), di Ipnocrazia anche il medium è messaggio perché (sollievo) ci dice che la partita è aperta e l’ibridazione con Intelligenza Artificiale può essere dolce e proficua, addirittura giocosa, e non distruttiva come è stato per i Neanderthal il cambiamento climatico. Mica bruscolini.

Se poi così non sarà, pazienza, ciaociao Sapiens, anche noi lasceremo a nuovi Technozoi il 2% del nostro Dna e finita là. Vabbè, come andrà oggi non si sa. Domani è un altro giorno e si vedrà.

Jianwei Xun, Ipnocrazia, Tlon