Everybody needs some book to love

Fede, miracoli e tradimenti
 – parte seconda
Ci ricorda Amos Oz in Gesù e Giuda che gli infami trenta pezzi d’argento equivalgono più o meno a seicento euro di oggi, che Giuda non era un povero pescatore della Galilea ma un agiato proprietario terriero della Giudea. E perché poi pagarlo per un bacio che doveva identificare un uomo noto a tutti? Gesù cercava la folla, non si nascondeva. […]
Fede, miracoli e tradimenti
 – parte terza
Ma Gesù era Dio o era matto? La fede dirime. C’è, però, fede e fede. Ce n’è una pirotecnica che crede nei miracoli e ne pretende (Giuda nell’interpretazione iconoclasta di Amos Oz) e un’altra che rischiara i giorni perché aiuta a considerare la vita in un orizzonte diverso, più alto e più ampio del vicolo cieco della quotidianità (Antonio Spadaro, Una trama divina). E se, invece, Gesù era solo un matto? Allora era matto come Mattio Lovat, e come lui aveva le sue ragioni… divine. […]
Giuseppe Culicchia,
 Il tempo di vivere con te
La Storia è un cecchino, se ti punta sei finito. Nei suoi due splendidi Il tempo di vivere con te e La bambina che non doveva piangere (due libri splendidi perché sono luce di verità) Giuseppe Culicchia scrive che suo cugino Walter Alasia e la madre Ada Tibaldi erano nel mirino della Storia da molto tempo prima che il loro destino si compisse. […]
Niccolò Ammaniti, 
 La vita intima
Stefania Subramaniam, parrucchiera e santona di Casal Bertone, IV Municipio di Roma: «La paura finisce dove comincia la verità». Bella. Parafrasiamo. Un grande romanzo comincia dove l’immaginazione finisce… col creare la realtà […]
Vasilij Grossman,
 Abuso di potere
 – parte prima
Il punto di partenza è Vita e destino. Quello d’arrivo chissà, cioè: lo abbiamo chiaro, però… anche Colombo aveva chiara la meta. Inoltre, Vita e destino è un mondo. […]
Vasilij Grossman,
 Il Grande Inquisitore
 – parte seconda
Mostovskoj è in cella di isolamento da tre settimane perché durante una perquisizione hanno trovato nella sua branda dei fogli compromettenti, «gli scarabocchi di Ikonnikov», di cui egli non sa nulla ma che, come vedremo, sono la sua cattiva coscienza. […]