Michele Trecca2023-07-18T16:40:31+02:00

Everybody needs some book to love

Zeruya Shalev,
Dolore

«Abbiamo tradito le parole… ed esse ora ci accusano», scrive Zeruya Shalev, autrice israeliana unanimemente riconosciuta dell’ordine di grandezza di Amos Oz e David Grossman. Il romanzo è Dolore. Stanno litigando. Lei chiede qualcosa, ma per sapere altro. In realtà cerca di estorcergli informazioni su quel suo primo fidanzato che tanto tempo prima l’aveva abbandonata e nel loro incontro fortuito a distanza di anni neppure l’ha riconosciuta. Lui, il marito, non la ascolta. Comunque non risponde. È già nella sua stanza a giocare a scacchi con il computer. A questo punto quella riflessione nell’ambiguità dell’indiretto libero. Non riusciamo più a [...]

Suad Amiry,
Damasco

«Un uomo è ciò che nasconde.» La frase è di Andre Malraux. La riporta in Damasco Suad Amiry, scrittrice e architetta nata a Damasco da madre siriana e padre palestinese, cresciuta tra Amman, Damasco, Beirut e Il Cairo. Oggi vive e lavora a Ramallah, dove dirige il Riwaq Center for Architectural Conservation. Suad Amiry cita la frase di Malraux alla fine del romanzo. È il chiarimento di un passaggio doloroso di una storia famigliare di tre generazioni ma le parole non bastano a ricostruire la memoria: la madre che ha abbandonato la figlia – di questo si tratta – è [...]

Paolo Rumiz,
Appia

Non sono mai solo parole, certi libri. Appia di Paolo Rumiz, per esempio, è 612 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi. Con altri tre compagni di viaggio, infatti, nel giugno dello scorso anno Paolo Rumiz ha ripercorso l’antica strada consolare romana. Appia, quindi, è prima di tutto la cronaca di quel cammino, ma non solo. Appia è un impegno civile di riconquista e restituzione all’uso pubblico di un pezzo di bellezza. Un progetto di recupero, un combinato disposto che insieme al libro ha visto la produzione di una mostra fotografica e un documentario a cura [...]

Marco Balzano,
L’ultimo arrivato

Nazionalpopolare, come fosse il più feroce degli insulti, disse nel 1987 un certo presidente della Rai (Enrico Manca) per tacciare di pochezza culturale un programma d’intrattenimento (di Pippo Baudo) durante il quale in un intervento comico (di Beppe Grillo) era stata colpita la sua parte politica (i socialisti: Ma se in Cina sono tutti socialisti, i socialisti cinesi a chi rubano?). Nazionale e popolare (e viceversa) diceva, invece, Antonio Gramsci dovrebbe essere la nostra letteratura anziché oscillare fra un cosmopolitismo sterile benché raffinato e un provincialismo comunque asfittico. Oggi con lo spettro del populismo (agitato come l’aglio o la croce [...]

Mario Pistacchio
e Laura Toffanello,
L’estate del cane bambino

L’estate del cane bambino di Mario Pistacchio e Laura Toffanello è una di quelle storie che… vorresti non accadesse nulla, e sfogli le pagine con tremore temendo l’inevitabile e via via sempre più vicino agguato dei fatti. Come in una roulette russa, sai che da un momento all’altro il fato potrebbe battere il suo colpo e rompere l’incanto. Perciò finché c’è ti godi a pieni polmoni quel sapore agreste del mondo quando c’erano le lucciole e i ragazzini scorrazzavano per i campi inseguendo leggende: «Correvo, come se fosse la cosa più importante e seria del mondo, il vento in faccia, [...]

Enrico Palandri
Pier – Tondelli e la generazione

È storia vecchia, inutile scomodare padri nobili ma la sconfitta politica giova all’arte più di ogni vittoria. Quest’ultima, infatti, inevitabilmente impone l’odioso dazio della retorica fino, talvolta, ad un ottuso autocompiacimento celebrativo. La prima, invece, obbliga a riconsiderare le proprie ragioni e, quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. La generazione del ’77 (i cinquantenni di oggi) è stata, dunque, favorita dalla diaspora che l’ha costretta a riscoprire il mondo dopo l’illusione d’essere sul punto di conquistarlo con l’urto frontale d’un movimento dalle sorti magnifiche e progressive. Quell’ondata giovanile, invece, si schiantò contro il muro del [...]

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