…ma non stanno con me

Lo dice di slancio con le parole

una sull’altra come volesse

cancellare la prima parte

della risposta, rassicurando così

l’impiegata che le aveva fatto

la domanda e noi pochi altri

in quel momento insieme a lei

nel locale della Circoscrizione

È all’altra scrivania. È alta, slanciata

ha capelli lunghi e neri

 

…ma non stanno con me

Mentre dice così si gira e la vedo

Avrà venticinque

trent’anni al massimo. Ha garbo

e decoro, di vestiti e di modi

Ha occhi smarriti. È confusa

incerta. Fragile. Ha bisogno

di sentirsi accettata

 

…ma non stanno con me

Prima aveva detto sì, divorziata

alla domanda dell’impiegata

che doveva barrare

la casella giusta nello stato

di famiglia. Già divorziata

mi era sembrato uno sproposito

quasi un oltraggio alla sua giovinezza.

È stato allora che l’ho notata.

Era di spalle all’altra scrivania

Alta, slanciata, capelli lunghi e neri

 

E adesso quanti figli hai?

Senza che c’entrasse nulla

ma con l’arroganza pettegola

di una flebile conoscenza

lontana nel tempo

l’impiegata che stava facendo

il certificato a me le ha fatto

quella domanda

 

E adesso quanti figli hai?

È stato allora che lei si è girata

e io ho visto il bell’ovale del suo viso

e gli occhi neri come di cerbiatta

indifesa e smarrita