Michele Trecca2023-07-18T16:40:31+02:00

Everybody needs some book to love

Quella sera a Foggia
in volo con Daniele

Ventisei anni fa, 1995. Un altro mondo. Ma quello nuovo Daniele Del Giudice l’aveva già visto e raccontato dieci anni prima. Non c’era ancora la rete e neppure i cellulari quando, del nuovo regno degli oggetti di luce, in Atlante occidentale faceva discutere fra loro uno scienziato e uno scrittore, entrambi come lui appassionati di volo. […]

Teresa Ciabatti,
Sembrava bellezza

Si può leggere un romanzo sbirciando corrispondenze fra realtà e finzione, autore e personaggi, ma è un po’ come spiare dal buco della serratura: l’immagine è parziale, la prospettiva distorta. Non vale la pena. Molto meglio leggere percorrendo le pagine di vetta in vetta dal punto più alto della scrittura. […]

Winslow, DeLillo:
la musica e Il silenzio

Leggi l’uno e l’altro, uno dopo l’altro, uno insieme all’altro, e di uno splendore hai il punto più luminoso e poi il buio, la musica e il silenzio. […]

Donatella di Pietrantonio,
Borgo Sud

L’avevamo lasciata adolescente, ma la voce che raccontava veniva da un futuro che non conoscevamo. Ora sappiamo. Borgo Sud, infatti, nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, comincia con l’Arminuta adulta che ritorna con urgenza a Pescara da Grenoble dove insegna letteratura italiana all’università. È successo qualcosa di grave. Cosa? […]

Domenico Dara,
Malinverno

Malinverno di Domenico Dara è un romanzo al quadrato per l’esuberante proliferazione di storie, la sterminata e raffinata varietà delle citazioni letterarie e l’uso interattivo dei classici… e se Don Chisciotte nel suo errare fosse capitato a Yonville con Sancho Panza e si fosse innamorato di Emma Bovary? […]

Antonio Iovane,
La seduta spiritica

«Questa è una storia assurda.» Inizia così, La seduta spiritica di Antonio Iovane. Non c’era modo di cominciare più preciso ed efficace. Novantadue minuti di applausi. Assolutamente. Ma giudicate voi. La seduta spiritica in questione è quella memorabile del 2 aprile 1978 durante la quale venne fuori il nome Gradoli come luogo della prigionia di Aldo Moro, rapito in via Fani dalle Brigate rosse il 16 marzo. […]

Torna in cima