Michele Trecca2023-07-18T16:40:31+02:00

Everybody needs some book to love

Alessandro Piperno,
Il manifesto del libero lettore

Un romanzo conta quando è più della storia che racconta. Del giochino di parole ci assumiamo la responsabilità, ma l’affermazione nella sua sostanza (che peraltro condividiamo in pieno) è di Alessandro Piperno. La trovate a pagina trentasette, nell’introduzione del suo nuovo libro, Il manifesto del libero lettore. Dice l’autore, che argomenta facendo (anche) riferimento ad alcuni capolavori cinematografici: «I grandi film sono quelli che abbiamo voglia di rivedere… ciò che li distingue è che il loro fascino non si esaurisce nell’intreccio, benedetti come sono dal genio della regia… La loro forza non ha niente a che fare con la storia [...]

Andrea Piva,
L’animale notturno

Poco conta che sia autobiografica (come lasciano intendere certi incroci fra dati personali dell’autore e riferimenti narrativi) o d’invenzione (come avverte la nota iniziale) ma in ognuna delle oltre trecento pagine de L’animale notturno di Andrea Piva c’è vita e anche tanta: quella smodata dell’eccesso, della trasgressione, della droga, del sesso, del gioco d’azzardo. C’è, insomma, senza soluzione di continuità, la forza straripante e catalizzatrice d’emozioni dell’eroe maledetto, grande e onesto nella sua sfida nichilista e rovinosa all’ipocrisia e all’opportunismo della quotidianità borghese. Senza andare lontano: c’è Bukowski e c’è Welsh. E c’è Roma, sia nell’imperiosa e decadente bellezza degli [...]

Anilda Ibrahimi,
Il tuo nome è una promessa

I personaggi del nuovo romanzo di Anilda Ibrahimi, Il tuo nome è una promessa, sono tanti, tutti forti e importanti, ma la protagonista è lei: sua maestà la Storia. La Storia sono loro: Esther e Rebecca, per esempio. Madre e figlia. Ebree. Esther sopravvive al nazismo con la propria famiglia grazie all'accoglienza dell’Albania di re Zog, l'ultimo monarca. Erano duecento gli ebrei in Albania prima della Seconda guerra mondiale, duemila alla fine. L'ospitalità “nel Paese delle aquile” è sacra: nessun ebreo fu mai consegnato agli italiani o ai nazisti durante la loro occupazione. Tutti furono sempre strenuamente protetti dalla popolazione. [...]

Alessandro Piperno,
Dove la storia finisce

C’erano una volta le lucciole nei campi, poi sono sparite e con esse la civiltà contadina. C’era una volta nel cuore della capitale «la buona società», non c’è più neanche quella. Dell’una ci ha detto Pasolini anni fa, dell’altra ci dice ora Alessandro Piperno in Dove la storia finisce. Nella periferia hanno prevalso il cemento e la smania dei consumi. Nei salotti borghesi «le stock option e gli avvisi di garanzia». Quella che un tempo era classe dirigente ora «non ha più nome, né prestigio, né distinzione, solo qualche brutto presentimento di casta». Come un ancien régime pronto a saltare [...]

Zeruya Shalev,
Dolore

«Abbiamo tradito le parole… ed esse ora ci accusano», scrive Zeruya Shalev, autrice israeliana unanimemente riconosciuta dell’ordine di grandezza di Amos Oz e David Grossman. Il romanzo è Dolore. Stanno litigando. Lei chiede qualcosa, ma per sapere altro. In realtà cerca di estorcergli informazioni su quel suo primo fidanzato che tanto tempo prima l’aveva abbandonata e nel loro incontro fortuito a distanza di anni neppure l’ha riconosciuta. Lui, il marito, non la ascolta. Comunque non risponde. È già nella sua stanza a giocare a scacchi con il computer. A questo punto quella riflessione nell’ambiguità dell’indiretto libero. Non riusciamo più a [...]

Suad Amiry,
Damasco

«Un uomo è ciò che nasconde.» La frase è di Andre Malraux. La riporta in Damasco Suad Amiry, scrittrice e architetta nata a Damasco da madre siriana e padre palestinese, cresciuta tra Amman, Damasco, Beirut e Il Cairo. Oggi vive e lavora a Ramallah, dove dirige il Riwaq Center for Architectural Conservation. […]

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